Appunti storici

Dal 1594 al 1974

Breve di erezione (5 febbraio 1594)

Breve di erezione

(5 febbraio 1594)

Il 5 febbraio 1594 Papa Clemente VIII, con la Bolla «Pastoris Aeterni», erigeva l’Arciconfraternita e le concedeva l’onore del Cardinale Protettore. Il primo fu il Card. Simone Tagliavia dei Duchi di Terranova, di Mazara. Il pio sodalizio iniziò la sua regolare attività il 12 aprile dello stesso anno: essa è continuata senza interruzione fino ad oggi. I confratelli si adoperarono subito per la realizzazione della Chiesa e dell’ospizio. Uno di essi, il sac. Matteo Catalano, di Palazzolo Acreide (1522-1614), segretario del Card. Tagliavia, mise a disposizione 4.000 scudi, nonché alcune case di sua proprietà, affinché su parte dell’area da esse occupate sorgesse la Chiesa e le altre fossero adattate ad ospizio. Tutti si tassarono per far fronte alle spese. Venne in soccorso con generose elargizioni il Re Cattolico Filippo II. La Chiesa e l’ospizio sorsero dove tuttora si trovano il sacro edificio e l’annesso piccolo stabile, quest’ultimo naturalmente ricostruito nel corso dei secoli più di una volta. La Chiesa fu solennemente aperta al culto il 15 agosto 1596.Pochi anni dopo l’Arciconfraternita aveva acquistato tanto prestigio che

Privilegio di liberare un condannato a morte 

Privilegio di liberare un condannato a morte

Paolo V, con Bolla dell’8 marzo 1606, le concedeva il privilegio di liberare ogni anno un condannato a morte. Il 7 agosto 1650 il Capitolo Vaticano incoronava solennemente l’immagine della Vergine, erroneamente ritenuta proveniente da Costantinopoli e pertanto chiamata anche «Madonna di Costantinopoli», come Costantinopoli veniva chiamata parte dell’attuale via del Tritone. Chiesa e Arciconfraternita ebbero vita florida con la protezione, nel tempo, di Sua Maestà Cattolica, dei Viceré di Sicilia, del Parlamento Siciliano, dei Borboni di Napoli e delle due Sicilie. Durante gli sconvolgimenti seguiti in Italia alla rivoluzione francese, nel febbraio del 1798, le truppe francesi occupavano Roma, facevano prigioniero il Pontefice Pio VI e proclamavano la Repubblica Romana. Ferdinando IV, Re di Napoli e Sicilia, riusciva a ricacciarle nel novembre dello stesso anno, con giubilo dei siciliani che nella loro Chiesa cantavano un solenne Te Deum per la vittoria del loro sovrano. I francesi, ritornati dopo appena diciassette giorni, si vendicavano di tale gesto: nel gennaio del 1799 saccheggiavano il tempio disperdendo la sacra e preziosa suppellettile, demolendo il sacro edificio sì da ridurlo ad un cumulo di rovine, che vendevano a privati cittadini per la costruzione di piccole bottegucce. Sotto il nuovo Pontefice Pio VII, i confratelli riuscirono a rivendicare tali ruderi e, dopo varie incertezze, il 18 novembre 1804 decidevano di ricostruire il loro tempio nello stesso sito, sottoponendosi a tal fine a gravi sacrifici economici personali ed a grossi debiti. Non fecero tuttavia risorgere l’ospizio, preferendo sistemare lo stabile come private abitazioni al fine di ricavarne qualche reddito per far fronte ai debiti. 

 

Prospetto esterno della chiesa di S. Maria d’Itria in una fotografia degli anni ’30

La Chiesa, ricostruita su progetto del confratello Francesco Manno, fu solennemente riaperta al culto il 22 maggio 1817. Sull’altare maggiore facevano bella mostra, come la fanno tuttora, i candelieri dorati offerti dalla Regina d’Etruria consorte di Ludovico di Borbone. La decorazione poté essere completata solo nel 1840. I confratelli pittori eseguirono e donarono i quadri degli altari. Di questi, restano quello di S. Rosalia, opera del confratello Natale Carta e dono del confratello Conte Giuseppe Ludolf, Ministro Plenipotenziario del Re di Napoli, e quello di S. Leone II, Papa siciliano, opera e dono del confratello Ferdinando Raimondi. La decorazione in chiaroscuro è del pittore Angelo Soldani. In tale circostanza sotto l’altare di S. Leone II furono deposte le reliquie di S. Gaudenzia, vergine e martire romana. Da allora la Chiesa non ha subìto cambiamenti, ma è stata restaurata più volte fino al 2013. Nel 2011-2012 sono state consolidate le capriate e la volta, ed è stata restaurata la facciata sia della chiesa che del palazzetto annesso. In questa occasione si mette a norma l’impianto elettrico e si installa una nuova efficiente illuminazione led. Nel 2013 si consolidano le mura, i pilastri e le arcate delle cappelle di S. Lucia e S. Rosalia, a partire dallo scantinato del negozio annesso, fino all’appartamento delle Sorelle al primo piano del palazzetto. In questo stesso anno 2013 si comincia a restaurare le cappelle di S. Lucia e S. Rosalia, e nel 2014 si continua con le cappelle dedicate a S. Gaudenzia e a S. Agata per finire con le paraste di tutte e quattro le cappelle. Nel corso di questi lavori vengono alla luce affreschi nelle volta della cappella dedicata a S. Lucia e nelle lunette della cappella dedicata a S. Agata. Dal cartiglio di questa si scopre che la cappella dedicata a S. Agata era stata precedentemente assegnata a S. Michele Arcangelo e alle origini, nella prima metà del ‘seicento, apparteneva a S. Corrado Confalonieri. L’inaugurazione delle cappelle fu celebrata il 6 dicembre 2014 nel quarantesimo anniversario dell’icona della Madonna Odigitria, dono del Patriarca Ortodosso di Costantinopoli Atenagora, ma consegnato dal suo successore Demetrio. È presente  il Rettore del Pontificio Collegio Greco, Manuel Nin.

Dal 1970 al 2000

Bolla con cui PaoloVI eleva a diaconia cardinalizia la chiesa di S. Maria Odigitria (12 febbraio 1973)

Con Bolla del 12 gennaio 1973, Sua Santità Paolo VI ha elevato la Chiesa a «diaconia cardinalizia» col titolo corretto di «Santa Maria Odigitria dei Siciliani» assegnandola al Card. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Palermo, che ne ha preso solenne possesso il 13 dicembre 1974, consacrandone l’altare ristrutturato secondo le nuove norme liturgiche e benedicendo la nuova immagine della Madonna. Questa è prezioso dono del grande Patriarca Ortodosso di Costantinopoli Atenagora I, consegnato dopo la sua morte dal successore Dimitrios I è copia dell’antica icone bizantina che si venera nella Chiesa di quel Patriarcato. La Vergine raffigurata, pur denominata più comunemente «Panmacaristos» cioè «tutta beata», è tuttavia, data la provenienza e la devozione di cui oggi è oggetto in quella città, veramente la «Madonna di Costantinopoli».

Frontespizio della prima edizione a stampa degli Statuti (1672)

Sin dalla sua nomina a Primicerio (1970), l’Arcivescovo Antonio M. Travia, Elemosiniere di Sua Santità, si propose una vivificazione della Confraternita: non appena terminati i restauri e le modifiche postconciliari, infatti, affidò ad una Commissione, presieduta dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Prof. Gaspare Ambrosini (agrigentino), la stesura del nuovo Statuto (1981), che modificava il precedente del 1896. Della Commissione fecero parte illustri giuristi e qualificati Confratelli. Confratelli e consorelle crescevano di numero significativamente, alternandosi nel tempo alla carica di Priore Personalità siciliane di spicco – residenti a Roma, secondo Statuto – quali il Sen. Angelo Di Rocco, il Prof. Giuseppe Padellaro, il Prefetto Giuseppe Parlato, ed il Gen.le di C. d’A. Umberto Cappuzzo. Nel 1983 è costruita dall’Arciconfraternita la prima Cappella Sepolcrale nel Cimitero Monumentale del Verano (120 loculi). Nel 1984 (Giovanni Paolo II regnante) l’Arcicofraternita fu parte attiva nell’organizzazione del Giubileo Internazionale delle Confraternite, nel quadro dell’Anno Santo Straordinario della Redenzione (con relativo logo e motto “Jubilaeum Internationale Confraternitatum”, opera di un giovane membro della Confraternita). Anche nel 1987, per la celebrazione dell’Anno Mariano, l’Arciconfraternita ha operato nel “Coordinamento fra le Confraternite romane”, cui ha sempre dato il suo contributo consultivo e organizzativo sin dalla sua istituzione.

SER Salvatore Pappalardo - Cardinale Titolare

SER Salvatore Pappalardo – Cardinale Titolare

Il 13 dicembre 1988, festività di una delle Patrone della Sicilia – Santa Lucia – alla presenza del Cardinale Titolare Sua Eminenza Pappalardo, furono collocati e benedetti con solenne Cerimonia i quattro capolavori pittorici nelle quattro Cappelle della Chiesa, opera degli artisti siciliani Sebastiano Milluzzo (“Santa Agata guarita da San Pietro”), Mario Bardi (Santa Rosalia), Giuseppe Migneco (i Santi Agatone, Metodio e Leone II) e Salvatore Fiume (“Martirio di S. Lucia”). Per inciso, la Storia della Chiesa elenca quattro Papi siciliani: Sant’Agatone (678 – 681), San Leone II (682 – 683), San Sergio I (687 – 701) e Stefano III (768 – 772).

 

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ll Card. Pappalardo, nella presentazione dell’artistico pieghevole dei quattro dipinti dal titolo “Immagini di Fede e di arte”, ebbe a scrivere: “L’inaugurazione di queste nobili e grandi opere – rese possibili grazie al mecenatismo della Sicilcassa (Casse di Risparmio Siciliane) – è un avvenimento di particolare importanza: Agata e Leone, Metodio e Rosalia, Agatone e Lucia martiri, vergini, eroi, nostri padri e sorelle, nella reinvenzione dell’arte contemporanea, significano a Roma e all’Italia la perennità del loro esistere nel cuore della storia e della gente di Sicilia, quali icone splendenti di Fede e di Amore”.

scansione0001_001Nel 1989 fu attuato un primo riordino dell’Archivio (quanto rimasto dopo l’incendio delle truppe napoleoniche) con la collaborazione di due Funzionarie dell’Archivio di Stato, secondo le norme italiane vigenti (suddivisione, catalogazione, tutela ambientale, consultabilità, etc.). Nel 1990, l’Arciconfraternita costruisce la seconda Cappella Sepolcrale al Verano (114 loculi). Nel 1994, nella ricorrenza del 400.mo Anniversario della sua costituzione, l’Arciconfraternita pubblicò due rilevanti studi storici, presentati presso l’Istituto Luigi Sturzo ad Autorità ecclesiastiche e civili, studiosi, Confratelli e stampa: “LaChiesa di Sicilia dal Vaticano I al Vaticano II” (in due volumi, con il contributo di vari Autori, eminenti storici del cristianesimo) e “ L’Arciconfraternita di S. Maria Odigitria dei Siciliani in Roma – Profilo storico (1593 – 1970), di Mons. Giuseppe M. Croce (Archivio Segreto Vaticano). Nel ciclo di celebrazioni per il IV Centenario è da ricordare la magistrale esecuzione (dopo 200 anni di oblìo) del grandioso “Stabat Mater” del musicista siciliano del ‘700 Manuel Rincon d’Astorga. Luogo dell’esecuzione la splendida Basilica di S. Marco a Piazza Venezia. Esecutori (venuti da Milano) l’Orchestra “Milano Sinfonietta” ed il Coro “Concentus Musicaeantiquae” diretti dal Maestro Daniele Ferrari, che di questa rara composizione aveva curato la prima edizione critica in base alla ricerca degli originali. Nel 1996, dopo una determinante Riunione del Consiglio Direttivo ed un approfondito dibattito sul tema di Mons. Travia “Considerazioni ed interrogativi” sul cammino futuro dell’istituzione, vengono definite e fissate le tre linee portanti dell’impegno confraternale: “Culto, Carità, Cultura”.

Logo Centro Studi_150 dpi copyNel dicembre dello stesso anno, il Primicerio confida a Don Cataldo Naro, Preside della Facoltà Teologica di Sicilia “S. Giovanni Evangelista” la sua idea di intensificare il legame ideale tra l’Arciconfraternita e l’Episcopato siciliano e – in particolare – con una sede prestigiosa ed eccelsa negli studi come la Facoltà Teologica. Scopo è sostenere, scrive S. E. Travia, l’approfondimento della storia del cristianesimo siciliano, attraverso studi e ricerche, pubblicazioni, convegni, etc…. Nasce così il 15 aprile 1997, la Convenzione (e lo Statuto) tra l’Arciconfraternita e la Facoltà Teologica per l’istituzione del “Centro per lo Studio della storia e della cultura di Sicilia”, con una cattedra di “Storia del Cristianesimo in Sicilia”. L’Arciconfraternita se ne assume l’onere finanziario annuale. È creato un apposito logo e grafica (op. “Nibus”). L’11 maggio 1998, presso la Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Roma, presenti Sua Em.za Salvatore De Giorgi, Arcivescovo Metropolita di Palermo e Gran Cancelliere della Facoltà, Sua Em.za il Cardinale Salvatore Pappalardo, Titolare Canonico della Chiesa di S. Maria Odigitria, altri Presuli, Autorità civili e militari (siciliane), è aperta ufficialmente l’attività del Centro, con una presentazione del Prof. Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione (siciliano, membro della Confraternita dal 1978) ed una Relazione dello storico Prof. Franco Cardini (Medievista, Università di Firenze).

Dal 2000

DSC_1703Nell’Anno Santo 2000, l’Arciconfraternita collabora alla realizzazione del “Giubileo dei Siciliani a Roma” con circa 6.000 partecipanti, che si conclude con una grande Concelebrazione nella Basilica Patriarcale di Santa Maria Maggiore, presieduta dal Card. De Giorgi, concelebranti Arcivescovi e Vescovi delle 18 Diocesi di Sicilia. Intanto, la Confraternita aveva avviato un impegnativo programma di restauri conservativi, a cominciare dai paramenti sacri dei secoli XVIII e XIX, affidandone una prima parte alla restauratrice vaticana Signora Natalia Maovaz (la seconda parte verrà completata nel 2009). Le suppellettili sacre da restaurare erano affidate ai Fratelli Salvi dell’antica Ditta artigiana, storicamente legata a committenze vaticane. Nel 2003, essendo nuovo Primicerio Mons. Giuseppe Baldanza (22 giugno 2002), si è dato avvio a una serie di restauri nei locali dell’Arciconfraternita e alla seconda fase del restauro dei paramenti. Dopo le “Figlie di Maria SS. Corredentrice” e le “Fraterne” della “Fraternità Mariana della Riconciliazione”, il 1° settembre 2004 iniziano la loro collaborazione nel servizio della Chiesa (esteso poi all’assistenza di Segreteria, Archivio, etc.) le “Sorelle Francescane del Vangelo” dell’omonima Congregazione Diocesana con Casa Generalizia a Palermo. Negli anni successivi, dal 2005/06 al 2007, con iniziativa del Primicerio, mons. Giuseppe Baldanza, si realizza la seconda fase del riordino dell’Archivio dell’Arciconfraternita, ad opera dell’esperto vaticano dr. Marco Martellacci (intervento sui singoli “faldoni” 4, numerazione di ogni foglio sulla quasi totalità dei “Titoli” esistenti, creandone dei nuovi per l’estendersi dell’attività confraternale nel culto, nella carità e nella cultura).

SE Mons. Antonio Maria Travia Primicerio

SE Mons. Antonio Maria Travia Primicerio

Il 6 febbraio 2006 tornava alla Casa del Padre S. E. Travia, che nel 1970, sollecitato dal Priore deltempo. Notaio F. Cavallaro, aveva accettato di guidare l’Arciconfraternita in difficoltà, per discordie interne (ne era membro dal 1943). Il Priore del tempo, Notaio F. Cavallaro era andato a trovarlo all’Elemosineria in Vaticano, pregandolo: “Eccellenza, lei solo può salvare la Confraternita”. Dal giugno dello stesso anno, il “Centro per lo Studio della Storia e della Cultura di Sicilia”, su proposta approvata all’unanimità prima dal Consiglio Direttivo e poi dalla Congregazione Generale ed inoltrata a Palermo per le vie di prassi, sarà intitolato a Mons. Travia, “Centro Mons. A. Travia per lo Studio della Storia e della Cultura di Sicilia”. Il 1° maggio 2006 si approva il nuovo Statuto voluto da Mons. Baldanza (Decreto del Cardinal Vicario n. 736/06 – “Experimenti gratia, ad quinquennium”).

DSC_1707Nell’ottobre 2006 si aggiorna il prospetto analitico dei beni immobili della Confraternita, con dati contrattuali delle locazioni e relativo reddito economico. Nel 2008 si dà il via ai restauri – conclusi nel 2009 – dei quattro grandi quadri (S. Rosalia, S. Gaudenzia, S. Antonio e S. Giuseppe, XVIII e XIX Sec.) affidati alla Signora Rossana Giardina (e sue collaboratrici), con la guida amichevole ed autorevole della D.ssa Vittoria Cimino, Responsabile dell’Ufficio del Conservatore dei Musei Vaticani. Per il settore culturale, sono da ricordare, tra l’altro, i concerti vocali e strumentali tenuti nella Chiesa, le Conferenze, le presentazioni di testi storici sulla Sicilia cristiana, etc.. Prosegue il finanziamento delle Borse di Studio per Sacerdoti e studenti siciliani presso le Facoltà Pontificie in Roma, iniziato alla fine degli anni ’80 da S. E. Travia, attraversola Fondazione Opera Pia Juvarra (1758), amministrata dalla Confraternita. Eventi formativi e cultuali significativi dell’attività confraternale, sin dagli anni ’70, sono i ritiri spirituali in preparazione della S. Pasqua e del S. Natale in sedi idonee alla concentrazione, alla riflessione ed alla preghiera e le gite-pellegrinaggio che, oltre al bene della preghiera stessa, danno la possibilità di rinsaldare lo spirito di fraternità ed incrementare la conoscenza reciproca tra i Confratelli. Due volte l’anno, in Primavera ed in Autunno, queste gite-pellegrinaggio si indirizzano a Santuari e luoghi significativi della Fede, della cultura, della natura. Queste iniziative riscuotono vasto consenso tra i Confratelli, con un alto indice di gradimento dimostrato da una partecipazione media di circa cento Confrati ad evento. Tra le mete già percorse vanno ricordate: Pompei e la Certosa di Padula, S. Giovanni Rotondo e Pietrelcina, il ciclo benedettino con Montecassino, Subiaco e Norcia, il ciclo francescano con Assisi, La Verna, Greccio, e Fonte Colombo, le grandi Abbazie come Camaldoli, Casamari, Fossanova, Farfa, Trisulti e altre.

Dal 2010

L’8 luglio 2010, a seguito delle dimissioni da Primicerio di Mons. Giuseppe Baldanza, il Cardinale Vicario Agostino Vallini, sentito il Consiglio Direttivo dell’Arciconfraternita, nomina Primicerio Mons. Giuseppe Mario Blanda, Prelato d’Onore di Sua Santità, nel 50.mo anniversario della sua Ordinazione Sacerdotale. Mons. Blanda non era mai stato in contatto con l’Arciconfraternita. Sorpreso e onorato della nomina di Primicerio, confidando nella fiducia del Cardinale Vicario e nella collaborazione dei Confratelli, accetta l’incarico e assicura il suo impegno. Il 13 decembre 2010, festa di S. Lucia, riceve da SE Mons. Ernesto Mandara, Vescovo Ausiliare di Roma per il Settore Centro, il mandato di Primicerio/Rettore.
Per rivalorizzare funzionalmente la Chiesa, beni ed annessi, custodendone il patrimonio artistico ed immobiliare, nelle prime tre riunioni del Consiglio Direttivo (periodo settembre-dicembre 2010) Mons. Blanda chiede l’approvazione di una serie d’interventi strutturali ed estetici per una prima fase di lavori:

  • Il restauro delle suppellettili d’altare con la doratura e argentatura dei vasi sacri, ostensori e altri beni di culto, XVIII e XIX Sec. Il lavoro è affidato al rinomato laboratorio di Massimo Schiavone di Roma.

  • La messa a norma dell’impianto elettrico e di illuminazione, la deumidificazione della chiesa e annessi, il restauro della sacrestia, del salone delle riunioni, dell’ufficio, delle facciate della chiesa e del palazzetto in affitto alla famiglia Patrizi che  lo gestisce come albergo dal nome Antica Roma.

Il Concistoro del 20 novembre 2010, convocato dal S. Padre Benedetto XVI, annovera l’Arcivescovo Metropolita di Palermo, Mons. Paolo Romeo. Alla consegna della berretta e dell’anello, il S. Padre Benedetto XVI gli conferisce il Titolo Presbiterale di S. Maria Odigitria. I Siciliani di Roma onorano l’alta nomina cardinalizia con la celebrazione della prima Messa da Cardinale nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri, Piazza della Repubblica, Roma. Segue un raffinato ricevimento nella Sala dei Certosini della Basilica.

02055_22012011Il 22 gennaio 2011 alla presenza del Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo Emerito di Palermo, del Nunzio Apostolico in Italia Giuseppe Bertello, del Ministro di Giustizia Angelino Alfano, altri Arcivescovi e Vescovi, Sacerdoti e Confratelli, accolto dal Primicerio Mons. Blanda, SER il Cardinale Romeo prende solennemente possesso del Titolo nella chiesa di S. Maria Odigitria. A ricordo della presa di possesso del titolo cardinalizio l’Arciconfraternita pubblica una breve storia del sodalizio e consegna al Cardinale Titolare un anello in oro. Nella corona in micromosaico e oro è raffigurata l’icona di S. Maria Odigitria, nella fascetta lo stemma del Papa Benedetto XVI e del Cardinale Romeo, tra i due il motto del Cardinale “Caritas omnia sustinet”. Il pregiato lavoro è stato eseguito con manodopera artigianale da validissimi giovani artisti di istituti di formazione. Questi stessi giovani in occasione del Concistoro hanno realizzato le artistiche croci pettorali commissionate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per i cardinali neoeletti.

In questa occasione il Primicerio annuncia: “a Sua Eminenza farà piacere sapere che, in seguito a una generosa donazione del Priore Emerito Gen. Umberto Cappuzzo e della sua Signora Donna Evelina De Lillis Cappuzzo, presto avrà inizio la prima fase dei lavori di restauro nella Chiesa e annessi, una seconda fase riguarderà il restauro decorativo interno della chiesa. Gli ultimi lavori infatti risalivano al 1974”.

5 MAGGIO 2011

5 MAGGIO 2011

Il 20 marzo 2011 la Congregazione Generale approva i progetti elaborati dal Consiglio Direttivo e subito si avviano i lavori. È in questa fase preliminare che, ispezionando soffitti e tetti, si riscontra il pericolo di crollo della volta e la necessità di immediati interventi sulle capriate. Dal presbiterio alle prime due cappelle si innalzano ponteggi e piattaforme di protezione. Sotto le impalcature continuano le celebrazioni liturgiche ma con difficoltà e senza solennità. Anche le facciate della chiesa e del palazzetto richiedono urgente attenzione per l’improvviso distacco di frammenti di cornicione, caduti su un passante, per miracolo senza conseguenze. Si impone l’urgenza di mantovane di emergenza e l’avvio al restauro. Con due settimane di anticipo alla chiusura estiva, il 15 giugno 2011 si chiude la chiesa. Si comincia dal consolidamento della volta, si mette a norma e si istalla l’impianto elettrico e di deumidificazione, di videosorveglianza e diffusione sonora, e si restaurano gli ambienti annessi. Un nuovo sistema di illuminazione led sostituisce la vecchia illuminazione tradizionale. Si usano cavi minerali invisibili e fari motorizzati a scomparsa. Durante questi lavori i dipinti degli artisti contemporanei sono trasferiti dalla chiesa nel salone delle riunioni e si sostituisce l’ambone, non idoneo, con un prestigioso leggio. Il 3 ottobre 2011 per l’inaugurazione della nuova illuminazione e il completamento dei lavori interni, l’Arciconfraternita ha il privilegio di accogliere i 22 Vescovi provenienti dalla Sicilia assieme ai Cardinali Paolo Romeo e Salvatore De Giorgi. Presente anche il Ministro degli Interni On Angelino Alfano, siciliano. Aver raggiunto un simile traguardo in pochi mesi è estremamente sorprendente. Il 1 settembre la chiesa si riapre e il 4 settembre 2011 si può celebrare la festa di S. Rosalia con solennità. La facciata del palazzetto, terminati i restauri, sarà libera da impalcature i primi di Dicembre 2011, quella della chiesa il 23 giugno 2012. La solenne celebrazione dell’Immacolata, 8 dicembre 2011, riunisce nella chiesa dell’Odigitria per la prima volta le Confraternite di Roma per la Messa e la processione verso Piazza di Spagna per l’omaggio floreale alla Madonna.

FACCIATA RESTAURATA DELLA CHIESA E DEL PALAZZETTO

FACCIATA RESTAURATA DELLA CHIESA E DEL PALAZZETTO

Il 13 dicembre 2011 la facciata del palazzetto è già restaurata e sgombra da ponteggi, si celebra la festa di S. Lucia col solenne pontificale presieduto dal Cardinale Titolare SER Paolo Romeo. Al tradizionale rito di ammissione sono chiamati 20 nuovi membri di giovane età, tutti con eccellenti CV.

Sabato 21 gennaio 2012 si celebra la festa liturgica di S. Eustochia e si colloca un dipinto della Santa nella cappella di S. Gaudenzia, dono di SE Mons. Giovanni Marra, Arcivescovo Emerito di Messina e Amministratore Apostolico della Diocesi di Orvieto-Todi. Presiede SE Marra. In questa occasione l’Avv. Gioacchino Toldonato, Presidente dell’Associazione culturale Antonello da Messina, presenta il quaderno dell’Osservatorio permanente degli studi su Antonello da Messina.

Il 4 febbraio 2012 era previsto il solenne pontificale in onore di S. Agata che avrebbe dovuto presiedere il nuovo Vescovo di Acireale SE Mons. Antonino Raspante, purtroppo impedito dalla straordinaria nevicata che ha paralizzato gli aeroporti e la città.

Il Cardinale De Giorgi presiede la celebrazione della festa della Madonna SS. Odigitria il 29 maggio 2012 e ammette 22 nuovi confratelli, tra i quali il Vescovo Ausiliare di Roma Est Mons. Giuseppe Marciante, Mons. Antonio Interguglielmi, P. Giuseppe Midili e Don Giuseppe Iuculano del Vicariato di Roma, e l’Ing Vincenzo Musumarra, Coordinatore Regionale per la Sicilia della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi di Italia. 

23 GIUGNO 2012

23 GIUGNO 2012

Esattamente dopo un anno, il 23 giugno 2012 si chiude la prima fase dei lavori. Seguirà una seconda fase per il restauro artistico interno.

Il 1 ottobre 2012 cessa il contratto di affito del negozio adiacente alla chiesa. Ispezionando il locale si scoprono rilevanti lesioni alle pareti comuni alla cappella di S. Lucia e all’arcata. Al   il Cav. Fiorenzo Sartor e il nipote Moreno Sartor,      l’interno della chiesa si nota il pilastro visibilmente stressato e pericolante. Indagini approfondite con moderni strumenti tecnici impongono con urgenza lavori di consolidamento dallo scantinato al primo piano dell’edificio. Se ne occupano l’Ing Giuseppe Carluccio e gli architetti Titta Pagliarulo e Giorgio Della Longa. Nel corso dei lavori di consolidamento dentro la chiesa, condotti durante i mesi estivi, quando la chiesa rimane chiusa, si istalla anche un impianto di riscaldamento. I lavori sono finanziati da donazioni della Consorella Giuseppina Cipolla e dal Priore Emerito Generale Umberto Cappuzzo e Signora.

Nel 2013 a Sectilia Spazio Arte è affidato l’incarico del restauro pittorico delle cappelle di S. Lucia e S. Rosalia. Non mancano sorprese: appaiono tracce di affreschi nella volta delle due cappelle. Per mancanza di fondi nella cappella di S. Rosalia si lasciano piccoli saggi, mentre con ulteriori donazioni di Giuseppina Cipolla nella cappella di S. Lucia si procede al recupero della volta. Nel 2014 il Cav. Fiorenzo Sartor e il nipote Moreno Sartor da Treviso, conosciuti tramite il benefattore Prof. Carlo Adami da Verona, amico del Primicerio, sponsorizzano il restauro artistico delle cappelle dedicate a S. Gaudenzia e S. Agata, e delle paraste di tutte le cappelle. In questa fase di lavori nella cappella attribuita a S. Agata si trova una scritta di dedica a S. Corrado Confalonieri e nelle lunette episodi della vita del Santo. Sono in corso indagini nell’archivio storico dell’Arciconfraternita con la consulenza di Mons. Fabrizio Capanni del Pontificio Consiglio della Cultura ed esperti della Diocesi di Noto.

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Il 15 agosto 2014 nella cappella di S. Lucia è installato un dipinto, affresco su tavola, raffigurante S. Lucia, opera del Maestro Giuseppe Afrune, l’artista del Papa S. Giovanni Paolo II e S. Pio da Pietralcina,

 

 

dono dei coniugi Olga Tuttoilmondo Blanda e Antonino Blanda, fratello del Primicerio, in memoria della mamma Giuseppina Canzoneri Blanda.

 

 

L’11 ottobre 2014 si inaugura l’ambone in marmo siciliano, nerello di Custonaci, DSC_2294realizzato dalla ditta di Alcamo (TP) Venature Marmi SRL di Calandrino, su progetto dell’Arch. Giorgio Della longa, dono di Mons. Ludovico Puma, Segretario della Conferenza Episcopale Siciliana, Arciprete di Alcamo. Il pannello in bronzo è opera di Rudolph Koller, scultore bavarese di Ratisbona, raffigura la “Croce velata” (1981). Questo altorilievo fu esposto nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma in una mostra  organizzata da artisti bavaresi per celebrare gli ottant’anni di Papa Benedetto XVI. La chiusura dei cantieri di restauro e la benedizione delle cappelle fu celebrata il 6 dicembre 2014 da SE Mons. Matteo Maria Zuppi, Ausiliare del Settore Centro di Roma.

11-23apr15In questa occasione si presentano gli affreschi venuti alla luce nelle lunette della cappella, fino  ad allora  dedicata a S. Agata, raffiguranti due episodi della vita di San Corrado Confalonieri.

Il 26 maggio 2015 l’Arciconfraternita celebra la memoria liturgica di S. Maria Odigitria e si inaugura la sala delle riunioni dedicata al benefattore Priore Emerito Gen. C.A. Umberto Cappuzzo.

 

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La sala ha una nuova vetrata artistica ideata dal Confratello Nicola Busardò e realizzata in Germania dalla ditta Derix Glasstudios GmbH & Co. KG. Ha anche un nuovo pavimento in ceramica pregiata lavorata a mano dalla ditta Ceramiche Fratantoni Antonino & Figli Snc di S. Stefano di Camastra, offerta da S.E.R. il Cardinale Titolare Paolo Romeo.

 

Il 13 febbraio 2016 nel contesto delle celebrazioni del V centenario della beatificazione di San Corrado, presenti il Vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò, il Dr. Andrea De Marchi per la Sovrintendenza di Roma, il Sindaco di Noto Dr. Corrado Bonfante, il Dr. Salvatore Maiore, Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali della diocesi di Noto, e una delegazione di portatori dei pittoreschi “CILI”, l’Arciconfraternita riceve una reliquia del Santo e un pregiato dipinto di San Corrado, eseguito dal Maestro Franco Coppa su ispirazione dell’opera di Sebastiano Conca (1680-1764). Al termine della celebrazione segue un cocktail al Marriott Flora Hotel in Via Veneto 191.

Nel presbiterio il 3 settembre 2016 si inaugurano due grandi dipinti raffiguranti S. Agata in carcere visitata e guarita da San Pietro (lato sede del celebrante), e (lato ambone) San Bernardo da Corleone che riceve la Comunione da Gesù. Autore è Anna Maria Trevisan da Treviso.

L’Arciconfraternita è titolare di due sepolcreti nel monumentale cimitero Verano (riquadro 121 e 132). I loculi della cappella Riq 121 sono esauriti e nella cappella Riq. 132 ne rimangono una dozzina. Il Consiglio Direttivo ottiene le licenze di estensione  nella cripta e  commissiona la costruzione alla ditta Pasi Stone. Il 15 febbraio 2016 si aprono i cantieri e dopo sei mesi i loculi sono costruiti.

Il 28 agosto 2017  l’Associazione musicale ARAMUS  organizza un corso di musica e canto finanziato dala Fondazione Opera Pia Juvarra per i Confratelli di S. Maria Odigitria. A tal fine installa un organo a canne dell’organaro Pinchi. L’organo viene inaugurato dal Vescovo Ausiliare  di Roma per il Settore Centro SE Gianrico Ruzza il 21 ottobre 2017 in occasione della celebrazione eucaristica nella memoria liturgica di Don Pino Puglisi. L’Associazione ARAMUS il 11 maggio 2019  ne fa dono all’Arciconfraternita.