Appunti storici dal 1974
Sin dalla sua nomina a Primicerio (1970), l’Arcivescovo Antonio M. Travia, Elemosiniere di Sua Santità, si propose una vivificazione della Confraternita: non appena terminati i restauri e le modifiche postconciliari, infatti, affidò ad una Commissione, presieduta dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Prof. Gaspare Ambrosini (agrigentino), la stesura del nuovo Statuto (1981), che modificava il precedente del 1896. Della Commissione fecero parte illustri giuristi e qualificati Confratelli. Confratelli e consorelle crescevano di numero significativamente, alternandosi nel tempo alla carica di Priore Personalità siciliane di spicco – residenti a Roma, secondo Statuto – quali il Sen. Angelo Di Rocco, il Prof. Giuseppe Padellaro, il Prefetto Giuseppe Parlato, ed il Gen.le di C. d’A. Umberto Cappuzzo. Nel 1983 è costruita dall’Arciconfraternita la prima Cappella Sepolcrale nel Cimitero Monumentale del Verano (120 loculi). Nel 1984 (Giovanni Paolo II regnante) l’Arcicofraternita fu parte attiva nell’organizzazione del Giubileo Internazionale delle Confraternite, nel quadro dell’Anno Santo Straordinario della Redenzione (con relativo logo e motto “Jubilaeum Internationale Confraternitatum”, opera di un giovane membro della Confraternita). Anche nel 1987, per la celebrazione dell’Anno Mariano, l’Arciconfraternita ha operato nel “Coordinamento fra le Confraternite romane”, cui ha sempre dato il suo contributo consultivo e organizzativo sin dalla sua istituzione.
Il 13 dicembre 1988, festività di una delle Patrone della Sicilia – Santa Lucia – alla presenza del Cardinale Titolare Sua Eminenza Pappalardo, furono collocati e benedetti con solenne Cerimonia i quattro capolavori pittorici nelle quattro Cappelle della Chiesa, opera degli artisti siciliani Sebastiano Milluzzo (“Santa Agata guarita da San Pietro”), Mario Bardi (Santa Rosalia), Giuseppe Migneco (i Santi Agatone, Metodio e Leone II) e Salvatore Fiume (“Martirio di S. Lucia”). Per inciso, la Storia della Chiesa elenca quattro Papi siciliani: Sant’Agatone (678 – 681), San Leone II (682 – 683), San Sergio I (687 – 701) e Stefano III (768 – 772).
Il Card. Pappalardo, nella presentazione dell’artistico pieghevole dei quattro dipinti dal titolo “Immagini di Fede e di arte”, ebbe a scrivere: “L’inaugurazione di queste nobili e grandi opere – rese possibili grazie al mecenatismo della Sicilcassa (Casse di Risparmio Siciliane) – è un avvenimento di particolare importanza: Agata e Leone, Metodio e Rosalia, Agatone e Lucia martiri, vergini, eroi, nostri padri e sorelle, nella reinvenzione dell’arte contemporanea, significano a Roma e all’Italia la perennità del loro esistere nel cuore della storia e della gente di Sicilia, quali icone splendenti di Fede e di Amore”.
Nel 1989 fu attuato un primo riordino dell’Archivio (quanto rimasto dopo l’incendio delle truppe napoleoniche) con la collaborazione di due Funzionarie dell’Archivio di Stato, secondo le norme italiane vigenti (suddivisione, catalogazione, tutela ambientale, consultabilità, etc.). Nel 1990, l’Arciconfraternita costruisce la seconda Cappella Sepolcrale al Verano (114 loculi). Nel 1994, nella ricorrenza del 400.mo Anniversario della sua costituzione, l’Arciconfraternita pubblicò due rilevanti studi storici, presentati presso l’Istituto Luigi Sturzo ad Autorità ecclesiastiche e civili, studiosi, Confratelli e stampa: “LaChiesa di Sicilia dal Vaticano I al Vaticano II” (in due volumi, con il contributo di vari Autori, eminenti storici del cristianesimo) e “ L’Arciconfraternita di S. Maria Odigitria dei Siciliani in Roma – Profilo storico (1593 – 1970), di Mons. Giuseppe M. Croce (Archivio Segreto Vaticano). Nel ciclo di celebrazioni per il IV Centenario è da ricordare la magistrale esecuzione (dopo 200 anni di oblìo) del grandioso “Stabat Mater” del musicista siciliano del ‘700 Manuel Rincon d’Astorga. Luogo dell’esecuzione la splendida Basilica di S. Marco a Piazza Venezia. Esecutori (venuti da Milano) l’Orchestra “Milano Sinfonietta” ed il Coro “Concentus Musicaeantiquae” diretti dal Maestro Daniele Ferrari, che di questa rara composizione aveva curato la prima edizione critica in base alla ricerca degli originali. Nel 1996, dopo una determinante Riunione del Consiglio Direttivo ed un approfondito dibattito sul tema di Mons. Travia “Considerazioni ed interrogativi” sul cammino futuro dell’istituzione, vengono definite e fissate le tre linee portanti dell’impegno confraternale: “Culto, Carità, Cultura”.
Nel dicembre dello stesso anno, il Primicerio confida a Don Cataldo Naro, Preside della Facoltà Teologica di Sicilia “S. Giovanni Evangelista” la sua idea di intensificare il legame ideale tra l’Arciconfraternita e l’Episcopato siciliano e – in particolare – con una sede prestigiosa ed eccelsa negli studi come la Facoltà Teologica. Scopo è sostenere, scrive S. E. Travia, l’approfondimento della storia del cristianesimo siciliano, attraverso studi e ricerche, pubblicazioni, convegni, etc…. Nasce così il 15 aprile 1997, la Convenzione (e lo Statuto) tra l’Arciconfraternita e la Facoltà Teologica per l’istituzione del “Centro per lo Studio della storia e della cultura di Sicilia”, con una cattedra di “Storia del Cristianesimo in Sicilia”. L’Arciconfraternita se ne assume l’onere finanziario annuale. È creato un apposito logo e grafica (op. “Nibus”). L’11 maggio 1998, presso la Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Roma, presenti Sua Em.za Salvatore De Giorgi, Arcivescovo Metropolita di Palermo e Gran Cancelliere della Facoltà, Sua Em.za il Cardinale Salvatore Pappalardo, Titolare Canonico della Chiesa di S. Maria Odigitria, altri Presuli, Autorità civili e militari (siciliane), è aperta ufficialmente l’attività del Centro, con una presentazione del Prof. Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione (siciliano, membro della Confraternita dal 1978) ed una Relazione dello storico Prof. Franco Cardini (Medievista, Università di Firenze).
Nell’Anno Santo 2000, l’Arciconfraternita collabora alla realizzazione del “Giubileo dei Siciliani a Roma” con circa 6.000 partecipanti, che si conclude con una grande Concelebrazione nella Basilica Patriarcale di Santa Maria Maggiore, presieduta dal Card. De Giorgi, concelebranti Arcivescovi e Vescovi delle 18 Diocesi di Sicilia. Intanto, la Confraternita aveva avviato un impegnativo programma di restauri conservativi, a cominciare dai paramenti sacri dei secoli XVIII e XIX, affidandone una prima parte alla restauratrice vaticana Signora Natalia Maovaz (la seconda parte verrà completata nel 2009). Le suppellettili sacre da restaurare erano affidate ai Fratelli Salvi dell’antica Ditta artigiana, storicamente legata a committenze vaticane. Nel 2003, essendo nuovo Primicerio Mons. Giuseppe Baldanza (22 giugno 2002), si è dato avvio a una serie di restauri nei locali dell’Arciconfraternita e alla seconda fase del restauro dei paramenti. Dopo le “Figlie di Maria SS. Corredentrice” e le “Fraterne” della “Fraternità Mariana della Riconciliazione”, il 1° settembre 2004 iniziano la loro collaborazione nel servizio della Chiesa (esteso poi all’assistenza di Segreteria, Archivio, etc.) le “Sorelle Francescane del Vangelo” dell’omonima Congregazione Diocesana con Casa Generalizia a Palermo. Negli anni successivi, dal 2005/06 al 2007, con iniziativa del Primicerio, mons. Giuseppe Baldanza, si realizza la seconda fase del riordino dell’Archivio dell’Arciconfraternita, ad opera dell’esperto vaticano dr. Marco Martellacci (intervento sui singoli “faldoni” 4, numerazione di ogni foglio sulla quasi totalità dei “Titoli” esistenti, creandone dei nuovi per l’estendersi dell’attività confraternale nel culto, nella carità e nella cultura).
Il 6 febbraio 2006 tornava alla Casa del Padre S. E. Travia, che nel 1970, sollecitato dal Priore deltempo. Notaio F. Cavallaro, aveva accettato di guidare l’Arciconfraternita in difficoltà, per discordie interne (ne era membro dal 1943). Il Priore del tempo, Notaio F. Cavallaro era andato a trovarlo all’Elemosineria in Vaticano, pregandolo: “Eccellenza, lei solo può salvare la Confraternita”. Dal giugno dello stesso anno, il “Centro per lo Studio della Storia e della Cultura di Sicilia”, su proposta approvata all’unanimità prima dal Consiglio Direttivo e poi dalla Congregazione Generale ed inoltrata a Palermo per le vie di prassi, sarà intitolato a Mons. Travia, “Centro Mons. A. Travia per lo Studio della Storia e della Cultura di Sicilia”. Il 1° maggio 2006 si approva il nuovo Statuto voluto da Mons. Baldanza (Decreto del Cardinal Vicario n. 736/06 – “Experimenti gratia, ad quinquennium”).
Nell’ottobre 2006 si aggiorna il prospetto analitico dei beni immobili della Confraternita, con dati contrattuali delle locazioni e relativo reddito economico. Nel 2008 si dà il via ai restauri – conclusi nel 2009 – dei quattro grandi quadri (S. Rosalia, S. Gaudenzia, S. Antonio e S. Giuseppe, XVIII e XIX Sec.) affidati alla Signora Rossana Giardina (e sue collaboratrici), con la guida amichevole ed autorevole della D.ssa Vittoria Cimino, Responsabile dell’Ufficio del Conservatore dei Musei Vaticani. Per il settore culturale, sono da ricordare, tra l’altro, i concerti vocali e strumentali tenuti nella Chiesa, le Conferenze, le presentazioni di testi storici sulla Sicilia cristiana, etc.. Prosegue il finanziamento delle Borse di Studio per Sacerdoti e studenti siciliani presso le Facoltà Pontificie in Roma, iniziato alla fine degli anni ’80 da S. E. Travia, attraversola Fondazione Opera Pia Juvarra (1758), amministrata dalla Confraternita. Eventi formativi e cultuali significativi dell’attività confraternale, sin dagli anni ’70, sono i ritiri spirituali in preparazione della S. Pasqua e del S. Natale in sedi idonee alla concentrazione, alla riflessione ed alla preghiera e le gite-pellegrinaggio che, oltre al bene della preghiera stessa, danno la possibilità di rinsaldare lo spirito di fraternità ed incrementare la conoscenza reciproca tra i Confratelli. Due volte l’anno, in Primavera ed in Autunno, queste gite-pellegrinaggio si indirizzano a Santuari e luoghi significativi della Fede, della cultura, della natura. Queste iniziative riscuotono vasto consenso tra i Confratelli, con un alto indice di gradimento dimostrato da una partecipazione media di circa cento Confrati ad evento. Tra le mete già percorse vanno ricordate: Pompei e la Certosa di Padula, S. Giovanni Rotondo e Pietrelcina, il ciclo benedettino con Montecassino, Subiaco e Norcia, il ciclo francescano con Assisi, La Verna, Greccio, e Fonte Colombo, le grandi Abbazie come Camaldoli, Casamari, Fossanova, Farfa, Trisulti e altre.