SE FRANCESCO MONTENEGRO CREATO E PUBBLICATO CARDINALE NEL CONCISTORO DEL 14 FEBBRAIO 2015

 SE Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, da Papa Francesco creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 14 febbraio 2015, del Titolo dei Santi Andrea e Gregorio a Monte Celio.

 [Cenni biografici a cura della redazione de L’Osservatore Romano]

Sono i più bisognosi, soprattutto i migranti, i destinatari privilegiati del ministero pastorale del cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento. Il porporato siciliano è stato infatti per un quinquennio presidente della Caritas nazionale e dal 2013 presiede la commissione per le migrazioni in seno alla Conferenza episcopale italiana e la fondazione Migrantes.

Nato a Messina il 22 maggio 1946, ha compiuto gli studi ginnasiali, liceali e quelli filosofici e teologici nel seminario arcivescovile San Pio X della città, dove ha anche frequentato i corsi di teologia pastorale presso l’Ignatianum.

Ordinato sacerdote l’8 agosto 1969, per due anni ha esercitato il ministero al villaggio Unrra (United Nations relief and rehabilitation administration), un rione periferico che prende il nome dall’amministrazione delle Nazioni Unite per l’assistenza e la riabilitazione delle zone danneggiate dalla guerra.

Nel 1971, l’arcivescovo Francesco Fasola lo ha voluto come suo segretario particolare, incarico che ha ricoperto fino al 1978 anche con il nuovo arcivescovo messinese Ignazio Cannavò. Da quell’anno fino al 1987 è stato parroco di San Clemente. Nel 1988 è stato nominato direttore della Caritas diocesana, divenendo anche delegato della Caritas regionale e rappresentante della Caritas nazionale. Nel contempo ha insegnato religione, è stato assistente diocesano del Centro sportivo italiano (Csi) e ha diretto, sempre a livello diocesano, l’Apostolato della preghiera, svolgendo anche gli incarichi di mansionario del capitolo dell’archimandritato, di rettore della chiesa-santuario di Santa Rita e di padre spirituale del seminario minore.

Membro del consiglio presbiterale, dal 1997 al 2000 è stato pro-vicario generale dell’arcidiocesi di Messina – Lipari – Santa Lucia del Mela e dal 1998 canonico del capitolo protometropolitano della cattedrale.

Il 18 marzo 2000 Giovanni Paolo II lo ha eletto alla Chiesa titolare di Aurusuliana, nominandolo vescovo ausiliare di Messina. Nel duomo cittadino ha ricevuto l’ordinazione episcopale dall’arcivescovo Giovanni Marra il 29 aprile successivo. Ha scelto come motto: Caritas sine modo.

Dal 2003 al 2008 è stato chiamato a presiedere la Caritas italiana.

Il 23 febbraio 2008 Benedetto XVI lo ha promosso arcivescovo metropolita di Agrigento. A poco più di due mesi di distanza dalla nomina, il 17 maggio ha dato inizio, nello stadio Esseneto, al servizio episcopale sulla cattedra che fu di san Libertino e san Gerlando.

Nell’arcidiocesi ha portato il suo stile semplice e diretto, unito all’esperienza maturata alla guida del più grande organismo caritativo nazionale. Sin dall’inizio ha impostato la sua azione sulle idee forza di comunione, missione e formazione, con un accento particolare sulle situazioni di marginalità e di povertà. La speciale attenzione al fenomeno migratorio – una delle priorità pastorali in una diocesi che comprende nel suo territorio anche Lampedusa e Linosa, mete continue di sbarchi di immigrati – gli è valsa il 24 maggio 2013 la nomina a  presidente della commissione episcopale per le migrazioni e presidente della fondazione Migrantes. In questi anni il suo impegno come pastore ha puntato a favorire l’accoglienza e l’ospitalità, ma soprattutto a promuovere una cultura dell’incontro e della condivisione.

L’8 luglio 2013 ha ricevuto Papa Francesco a Lampedusa nel primo viaggio del Pontificato. E lo scorso anno, in occasione dell’anniversario della visita, ha organizzato una veglia di preghiera per ricordare le donne, i bambini e gli uomini morti per fuggire da guerre e carestie.