Il Novecento

Lettera di S.S. Dimitrios I, Patriarca Ecumenico, a S.E. Antonio M. Travia

Lettera di S.S. Dimitrios I, Patriarca Ecumenico, a S.E. Antonio M. Travia

Il novecento inizia con una declino sempre più pesante della confraternita. Problemi di ordine amministrativo, legati alla legge che intendeva riformare le opere pie trasformandole in istituzioni pubbliche, e le vicende politiche nel periodo tra i due conflitti mondiali e immediatamente dopo la guerra portano ad una continua flessione del numero degli iscritti. Nel 1961 il primicerio Mons. Pecoraro mostrava pubblicamente il suo scetticismo sull’avvenire dell’arciconfraternita. Ad imprimere nuovo slancio al declinante sodalizio giunge, nel 1970, la nomina a primicerio di Mons. Antonio Maria Travia, arcivescovo di Termini Imerese ed Elemosiniere di Sua Santità. La chiesa viene restaurata e Paolo VI, con la bolla “Romana Templa” del 12 febbraio 1973, eleva il tempio a diaconia cardinalizia.  Il 13 Dicembre 1974 il Cardinale Arcivescovo di Palermo, Salvatore Pappalardo, prende ufficialmente possesso del suo titolo e consacra l’altare, sul quale era stata posta una nuova icona della Vergine Odigitria, dono del Patriarca Atenagora II, ma consegnata successivamente dal suo successore Dimitrios I.  

S.AGATA - SEBASTIANO MILLUZZO

S.AGATA – SEBASTIANO MILLUZZO

Nel 1988 la Chiesa è dotata, grazie alla munificenza della Sicilcassa, di quattro pale  di altare dovute al pennello di illustri artisti siciliani. Sotto il governo di mons. Travia la confraternita viene dotata di nuovi statuti e si dà impulso alla opere di carattere caritativo. Mentre cresce il numero degli iscritti (circa 650 alla fine del secolo), si realizza un progetto culturale ambizioso, insieme alla Facoltà Teologica di Sicilia, che porta nel 1998 alla creazione del Centro per la Studio della Storia e della Cultura di Sicilia.