Ruolo e posizione della Confraternita nel 1600

Privilegio di liberare un condannato a morte

Privilegio di liberare un condannato a morte

Per tutto il Seicento chiesa e Arciconfraternita possono contare sull’attenzione continua e benevola di regnanti  vicerè di Sicilia, del parlamento siciliano e delle autorità romane, di singoli benefattori e della stessa Sede Apostolica.  Cominciano ad arrivare riconoscimenti e privilegi:

  • Papa Paolo V Borghese con la bolla “Pias Christi fidelium” concede all’arciconfraternita di liberare un condannato, anche alla pena capitale, in occasione dell’annuale festa dell’Odigitria.

  • Il Capitolo vaticano nel 1651 incorona solennemente l’immagine della Vergine Odigitria con un prezioso diadema d’oro.

  • I Sovrani di Spagna manifestano la loro benevola attenzione, oltre che con donazioni, con l’autorizzazione alla chiesa di fregiarsi del titolo di “regia” e di ornare il portone dell’arme sovrana.